Foglie d’oro per pensare: l’arte del Kintsugi

 

Trasformare l’errore in opportunità: ce lo insegna il Kintsugi (letteralmente “kin” = oro + “tsugi” = ricongiunzione), un’antica arte giapponese che utilizza foglie e polvere d’oro e argento per ricomporre i frammenti di un oggetto di ceramica rotto.

Foglie d’oro per pensare: l’arte del Kintsugi

Nata nel XV secolo, questa tecnica semplice, ingegnosa e straordinariamente poetica si basa sul presupposto che una ferita o un danno possano essere letti anche come un’opportunità di cambiamento e miglioramento.

Con il Kintsugi i cocci vengono ricomposti applicando la foglia d’oro 24kt sulla superficie di un collante, tradizionalmente la lacca urushi, che si ricava da millenni dalla resina degli alberi. Ogni ceramica riparata con sottili e preziose foglie d’oro è un vero e proprio pezzo unico, disegnato dalle linee sempre diverse delle fratture e dall’amore con cui vengono sanate. Gli oggetti acquistano così una nuova vita e un valore inestimabile, proprio come quello dell’esperienza del vivere di ciascuno di noi.

Il prodigio della foglia d’oro in polvere

Secondo la tradizione la tecnica del Kintugi sarebbe stata inventata grazie ad Ashikaga Yoshimasa, ottavo shogun dello shogunato Ashikaga, dopo aver rotto la sua tazza da tè preferita. Costernato, la aveva inviata in Cina per farla riparare, ma le grossolane legature metalliche con cui era stata ricomposta lo lasciarono decisamente insoddisfatto.

Decise allora di affidarla a degli artigiani giapponesi che ebbero la sorprendente idea di riparare quel manufatto in ceramica di grande valore affettivo con la polvere d’oro, trasformandolo in tal modo in un capolavoro straordinariamente prezioso.

Da quel momento gli estimatori di questa tecnica si moltiplicarono. A decretarne il successo fu tanto la qualità estetica del risultato quanto il suo significato profondo eppure così facile da comprendere per tutti. Riparare un oggetto dedicandogli tempo ed attenzione e usando una cosa preziosa come la foglia di oro zecchino  ci insegna l’arte della resilienza. Questa tecnica antica e tanto attuale ci spiega che un evento traumatico, un’esperienza dolorosa o un errore non segnano la fine di un cammino, ma un invito a trovare un modo nuovo di percorrerlo e ci ricorda che le nostre ferite possono diventare le trame preziose con cui riscrivere la nostra storia. Con la sua polvere d’oro il Kintsugi ci insegna, dunque, a reagire in maniera positiva alle avversità considerandole un’occasione per dare maggior valore alla nostra vita.

Vanity Fair ha recentemente raccontato la storia di una giovane donna fiorentina, Gioia Di Biagio, affetta dalla nascita  da una malattia rara che rende fragilissima la sua pelle. Gioia ha trasformato il Kinstugi in una cura metaforica della sua fragilità. Le immagini del suo volto con le ferite disegnate con l’oro sono diventate una mostra fotografica, una performance teatrale (“Io Mi Oro”) e un emozionante libro autobiografico (“Come oro nelle crepe. Così ho imparato a rendere preziose le mie cicatrici”, ed. Mondadori).

Polvere oro per cosmetica
Credit: © Ilaria Di Biagio

Foglia d’oro d’autore

Quella del Kintsugi è un’arte lenta: per riparare un oggetto con la resina e la foglia d’oro triturata in polvere sono necessari molti passaggi di applicazione ed essiccazione che possono durare anche un mese intero. Questo, insieme alla preziosità della polvere d’oro puro, spiega perché i manufatti realizzati con questa tecnica possono essere anche estremamente costosi e vengono proposti sul mercato come veri e proprio pezzi d’artista.

Foglia oro

Tra le declinazioni POP e abbordabili del Kintsugi, vale la pena ricordare quella del noto brand di design Seletti che propone un intero set da tavola in ceramica e polvere d’oro zecchino che rilegge l’antica tecnica giapponese in chiave contemporanea e giocosa. 

Riparare qualcosa di rotto con le foglie d’oro puro nasconde anche un messaggio straordinariamente attuale legato alla sostenibilità dei consumi: ci invita a sottrarci consapevolmente alla tentazione di assecondare la logica consumistica dell’usa e getta e a dare un valore alle cose che abbiamo, immaginando per loro nuovi usi invece di gettarle. Se avete voglia di provare a cimentarvi da soli in quest’arte, qui trovate la descrizione dettagliata di tutti i passaggi del rituale del Kintusgi e qui la polvere d’oro Manetti perfetta per questa applicazione.