Eventi e news DAL PERIODO D’ORO ALL’ETÁ CONTEMPORANEA, LA FOGLIA ORO E LE SUE OPERE D’ARTE

DAL PERIODO D’ORO ALL’ETÁ CONTEMPORANEA, LA FOGLIA ORO E LE SUE OPERE D’ARTE.

L’ORO NELL’ANTICHITÁ

L’oro è considerato da sempre uno dei metalli più preziosi. Emana una luce radiante capace di trasmettere calore, movimento e forza. La sua malleabilità e soprattutto la resistenza all’attacco di agenti esterni lo hanno reso il metallo maggiormente utilizzato fin dalla preistoria.

Nell’antichità il colore oro si associava alla gloria e al sole. Con esso si realizzavano oggetti preziosi come gioielli e si utilizzava come moneta di scambio. Nell’arte lo si associava alle divinità solari. Lo ritroviamo come ornamento all’esterno delle piramidi, degli obelischi, come elemento decorativo all’interno delle tombe e dei templi. Anche i miti greci rappresentavano con l’oro la sostanza divina. Basti pensare al mito della divinità Eos, personificazione dell’Aurora e di Elio, che conduce il sole su un carro durante il giorno fino ad immergersi al tramonto in una coppa d’oro. Oltre all’associazione al sole, l’oro è un simbolo di incorruttibilità e immutabilità, di tutto ciò che è sacro ed eterno. La divinità Zeus, per far si che Danae, figlia di Arcisio, mettesse alla luce un figlio maschio, si trasformò in pioggia d’oro riuscendo così a penetrare nel sotterraneo dove era rinchiusa.

Usato nei mosaici fin dall’epoca paleocristiana, l’oro era simbolo di luce ultraterrena e spiritualità divina. Se ne hanno le prime tracce in pittura nell’arte bizantina dove, a causa del suo colore luminoso e astratto veniva utilizzato per rappresentare gli oggetti sacri e mostrare loro devozione.

L’oro in foglia risplendeva negli sfondi delle icone bizantine, permettendo così ai soggetti dipinti di risultare intangibili e appartenenti a una dimensione ultraterrena, priva di tempo. La realizzazione delle icone trova il suo riferimento filosofico nelle teorie di Plotino, maestro dell’estetica della luce e uno dei più importanti filosofi dell’antichità, erede di Platone e padre del neo-platonismo. La luce divina nelle icone sacre veniva espressa attraverso l’oro. La doratura dello sfondo è la rappresentazione di questa luce ultramondana e sacra rintracciabile nei dipinti delle più antiche età bizantine. Lo sfondo dorato abbandona l’arte occidentale al termine della prima stagione rinascimentale, rimanendo uno degli elementi della pittura sacra dell’Europa orientale.

Con l’avvento dell’arte contemporanea nel XIX secolo, molti artisti reinterpretarono le tecniche del passato con applicazioni del tutto nuove. L’artista viennese Gustav Klimt è senza dubbio uno dei maggiori artisti utilizzatori di oro nelle sue opere del 900. Dopo una serie di visite a Ravenna, rimase incantato dalla forte presenza di oro nei mosaici. Tale visita fu il principale incipit per dare vita al suo “Periodo d’oro” che vide protagonista l’oro in foglia nella maggior parte dei suoi dipinti.

Il dipinto “La Giuditta” realizzato nel 1901, è considerata la prima opera del periodo aureo, con una massiccia presenza dell’oro nel dipinto. Il soggetto femminile protagonista del quadro viene utilizzato quale metafora del potere di seduzione delle donne. La figura di Giuditta esalta la femme fatale crudele e seduttrice, che porta alla rovina e alla morte il proprio amante. Il pittore ritrae la protagonista come una donna moderna esponente dell’alta società viennese. L’oro in foglia risplende sia nello sfondo che nel suo collare, stretto intorno al collo.

GUSTAV KLIMT: Giuditta | olio su tela e foglia oro.

OPERE D’ARTE CON LA FOGLIA ORO NELL’ETÁ CONTEMPORANEA

L’utilizzo della foglia oro nell’arte si è tramandato fino ai giorni nostri. Numerosi sono gli artisti che ancora oggi apprendono le numerose tecniche di doratura, le cui origini si perdono nei secoli. La natura, la sacralità, l’enfasi della bellezza umana unita alla creazione di diversi giochi di luce sono alcune delle motivazioni che fanno si che il metallo prezioso sia uno dei protagonisti di dipinti e opere famosi in tutto il mondo.

JUURI:

Juuri è nata a Tokyo ma vive ad Oklaoma City fin dall’infanzia. Dopo aver conseguito una laurea in graphic design, cominciò a riscoprire la cultura giapponese da cui era stata lontana per tanto tempo. I suoi dipinti descrivono la bellezza della cultura giapponese, accostando insieme tradizione e modernità, ma mantenendo un senso di estetica moderna, simile al punk. Il messaggio che Juuri mira a trasmettere ai suoi spettatori è misto di semplicità, pace e bellezza esotica. Attraverso essi lo spettatore riesce ad addentrarsi negli usi e colori del Giappone, principale fonte di ispirazione per Juuri.

In uno dei suoi dipinti, “The Standing Death of Ben-Kei San Sebastiano”, l’artista racconta attraverso la sua espressione artistica e creatività la storia di due uomini combattenti. Da un lato San Sebastiano, perseguitato per la sua fede cristiana e condannato a morte, è raffigurato in piedi, legato ad un albero con le frecce penetranti nella pelle. L’altro è invece Ben-Kei, un monaco buddhista e militare giapponese che ha combattuto fino alla morte per proteggere il suo padrone. Il messaggio di queste due storie è la volontà di sopravvivere e la forza di proteggere le proprie convinzioni fino all’ultimo respiro.

KEVIN LEDO:

Kevin Ledo è un artista canadese che attualmente risiede a Montreal. Le sue opere, per lo più murales, sono sospese in un mondo minimalista e un po’ surreale, rappresentazioni umane intrecciate con forme artistiche stilizzate. Molto spesso l’artista si ispira alle sue realizzazioni fotografiche e, in alcuni casi, i soggetti protagonisti sono le persone comuni, protagoniste della vita di tutti i giorni.

Le opere di Kevin Ledo sono realizzate con diverse tipologie di vernice acrilica e foglia oro, fondendo i vari strumenti in un unico dipinto. Le maggiori fonti di ispirazione per Kevin Ledo sono l’iconografia, i viaggi in giro per il mondo, la musica, la grafica, la fotografia, la psicologia, e la filosofia buddista. Ha creato i murales ed esposto le sue opere in tutto il mondo, dal Canada agli Stati Uniti e al Belgio.

BRAD KUNKLE:

Brad Kunkle è un artista e pittore americano che vive e lavora a New York. Le sue opere, le cui protagoniste sono donne immerse nella natura, sono una fusione tra realismo, fantasia e profondità psicologica. Dopo aver lavorato esclusivamente con la tecnica ad olio, ispirandosi a Klimt, ha aggiunto la foglia oro e argento nei suoi dipinti. Le donne rappresentate sono un tutt’uno con la natura, sono la natura stessa.  La bellezza che caratterizza questi dipinti è che l’illuminazione si differenzia a seconda dell’angolo in cui è vista l’opera. Farfalle, uccelli e foglie circondano le donne ultraterrene di Kunkle in vortici energetici, come se i loro corpi fossero in procinto di smaterializzarsi in queste cose naturali e delicate.

FRANCESCA NICOLI:

Francesca Nicoli è un’artista italiana, nata a Terni. Il desiderio di esprimersi attraverso l’arte le è sempre appartenuto e, fin da giovane, inizia una personale ricerca per poter comunicare emozioni e sensazioni particolari del suo mondo interiore e scopre l’influenza positiva che il contatto con la natura ha nella sua creatività, dandole l’ispirazione per le sue tele.

Dopo aver conseguito la laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Terni, ottiene la qualifica professionale di Scultore -Decoratore di scene. Ha esposto i suoi lavori sia in gallerie private che in sedi istituzionali.

Attualmente continua ad approfondire il percorso intrapreso nel campo della pittura e della decorazione, ed ha ottenuto riconoscimenti quali il Primo Premio Eureka a Roma. La foglia oro è colonna portante nella maggior parte dei suoi dipinti. Raccontando le sue opere d’arte con la foglia oro, Francesca dice: “’E’ grazie alla foglia oro che i miei lavori acquistano un bagliore particolare, intenso e prendono vita. Amo molto la natura, i suoi colori, le sue forme. Utilizzare la foglia oro mi permette di dar luce e sottolineare ancor di più quello che vedono i miei occhi ed interpretare le mie emozioni. Nascono così opere come “l’Incanto del bosco”, realizzata in seguito ad una vacanza nelle Dolomiti, o “il Ballo del mare” dove utilizzo la foglia argento per evidenziare la luce che filtra attraverso l’acqua. Un altro motivo importante per cui amo la foglia oro è sicuramente perché mi fa sentire più vicina a Dio, alla sua grazia, mi aiuta ad esprimere la mia fede ed il mio inno alla vita”.